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Canzoni “ballabili”, tra barba e capelli

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“Quanto più si suonava bene in un salone, tanti più clienti lo frequentavano”. Antonio Calsolaro, mandolinista ultimo depositario dell’antica tradizione musicale della barberia, ha ancora nelle orecchie le parole del nonno, pure lui mandolinista. Non poteva quindi che essere proprio lui il tramite del passato col presente, compagno ideale del viaggio nella musica di un tempo, in compagnia del musicista e ricercatore pugliese Dario Muci, con cui ha già partecipato ai due volumi di “Barberìa e canti del Salento”, e del chitarrista Massimiliano De Marco.

I tre sono già all’opera, seguendo le tracce di una tradizione poco conosciuta, ma che va sviscerata nel profondo, con un crowdfunding che dà il via a una lunga serie di pubblicazioni future dedicate ai ballabili, alle composizioni d’autore, alla musica d’Époque, alla musica classica per chitarra, al repertorio sud-americano, alle trascrizioni operistiche per strumenti a plettro, alle musiche dei fogli volanti, dagli inizi del ‘900 fino ai giorni nostri.

Si parte con 15 brani totalmente strumentali, racchiusi in un cofanetto in uscita per Nauna Cantieri Musicali contenente un cd audio e un libretto dedicati alla famiglia Calsolaro, in particolare al Maestro Vincenzo, barbiere colto ed esperto di musica, padre di Antonio e Linda (altra musicista di livello assoluto, allieva di una leggenda come il chitarrista spagnolo Andrés Segovia), tra i più virtuosi nello stile, che ha lasciato in eredità un'infinita raccolta di ballabili, composizioni personali e trascrizioni di opere classiche.

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