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Alla voce cultura, diario di un ex ministro

Il diario dell'ex Ministro della Cultura Bray rientra tra la rosa dei finalisti alla prossima edizione, la 91sima, del prestigioso premio letterario Viareggio.

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Difficile immaginare Massimo Bray seduto dietro la scrivania del suo ufficio al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo nel corso dei dieci mesi da ministro, tra il 2013 e il 2014, durante il governo Letta. Scorrendo le pagine del suo diario, edito da Manni, si muove continuamente da una parte all'altra del Paese: su un treno o un aereo, nello zaino un libro, la Costituzione o le pagine della Treccani e via, dal MarTA di Taranto a Riace, casa dei bronzi, dal parco archeologico di Sibari alla Reggia di Caserta, da Melpignano, nelle notti della Taranta, a Milano, sul Binario 21.

Oppure, durante un viaggio in Medio Oriente, quando arriva a Gerusalemme la sera tardi e non resiste alla voglia di uscire, un fuori programma, solo per ammirare il Muro del Pianto illuminato. "Alla voce cultura" non è il racconto cronologico dei fatti ma una raccolta di pensieri, appunti, riflessioni, citazioni di scrittori, filosofi, intellettuali, scritti negli ultimi anni, dall'elezione in Parlamento al ritorno in carica alla Treccani dopo le dimissioni.

Bray non nasconde il rammarico di non essere riuscito a fare di più nei mesi del suo mandato, i momenti di stanchezza, i consigli richiesti e quelli inascoltati. E colpisce molto la capacità, rara e quasi anacronistica, di mettersi in ascolto, di prestare attenzione alle esigenze, ai desideri e alle speranze dei cittadini, di tutti coloro impegnati in prima linea nella salvaguardia e il recupero dei beni da restituire alla comunità.

Tra visioni, analisi della realtà, sfide future e cambiamenti sempre più veloci, emerge l'ex ministro "uomo", e non solo di cultura bensì con i suoi affetti e i rimpianti, le fragilità, i dubbi, e una certezza su tutte: che la cultura possa davvero migliorare la vita delle persone e di un Paese, che è "l'elemento centrale per essere più liberi, responsabili e indipendenti".

Massimo Bray

Alla voce cultura. Diario sospeso della mia esperienza di ministri

pp. 224, euro 16

Manni editori

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