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Addio a “Pippinnocco”. Mezzo secolo di bicchieri e chiacchiere nel cuore di Lecce

Giuseppe Nocco all'anagrafe. Pippi per tutti. La sua enoteca, nel centro di Lecce, ha accompagnato la vita cittadina ed è stata luogo di incontro di più generazioni.

Pippi-Nocco-ph-Ivan-Tortorella
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All’inizio era solo “Olio e Vino” ma con licenza di osteria. Così recitava il cartello fuori dalla porta del locale di Giuseppe Nocco. Ma furono gli anni, tanti, a far sì che il vino e i liquori si prendessero tutto lo spazio e questa bottega diventasse fornitissima “Enoteca Nocco. Vini-liquori” e si procurasse il nome spontaneo e tutto d’un fiato di “Pippinnocco”. È così che i leccesi lo conoscevano perché qui, “alla tisa”, il sapore di un bicchiere di vino a 50 centesimi era migliore. C’era la chiacchiera che l’accompagnava e quello scendeva giù che è una meraviglia perché la compagnia era buona.

Pippi, lo trovavi sempre là, all’angolo di piazzetta Pellegrino in via del Palazzo dei Conti di Lecce, da quando il suo pezzettino di posto nel mondo se l’era conquistato duramente “15 maggio 1954!”, diceva a chiunque chiedesse di raccontare, “ma, fu solo nel ‘57 che rilevai l’attività”. E in quel 1954 c’era solo lui nel centro storico abitato da persone semplici e signori importanti, poco dopo arrivò ad affacciarsi sulla piazzetta anche quello che sarebbe diventato un altro pezzo di storia leccese, Corona, la ferramenta per eccellenza.

Pippi Nocco ph. Ivan Tortorella

La sua enoteca è ancora oggi un punto di riferimento, il luogo preciso dove darsi appuntamento, e se gli si domandava il perché, rispondeva quasi sempre in terza persona “perché Pippi Nocco piace per il suo saper fare, per i suoi modi”. È vero, aveva una parola per tutti, professionisti e gente semplice, allo stesso modo e senza distinzioni, e non risparmiava battute, aneddoti e “culacchi” con quel modo di avere una premura per tutti. E per fare approssimare chi non riusciva tra la ressa ad avanzare verso il bancone per prendere il proprio bicchiere c’era la frase dal gergo calcistico ormai entrata nei modi di dire leccesi: “jeni quai lu Pippi tou qua… sulla fascia”, indicando un varco laterale per raggiungere il bicchiere appena riempito.

Quanti litri di bevande avrà versato Pippi in più di mezzo secolo dietro il suo bancone? Sono cambiate tante cose: gli avventori, la strada e la città stessa ma a questo angolo di centro storico era come se il tempo avesse riservato solo una carezza leggera. Qui dove una bottiglia di stravecchio è sempre stata accanto alla cassa e chiederne il motivo era come aver chiesto il perché del giorno e la notte, mancherà la sagacia cortese di un uomo che ha lasciato un segno profondo nella storia di Lecce.

“Questa notte insieme a te vola via un pezzo della storia di Lecce e della vita di tutti", si legge sulla pagina Facebook dell'enoteca, "il tuo sorriso dietro quel bancone sarà un dolce ricordo per noi. Verrai sempre ricordato per la tua gioia, per i tuoi aneddoti e per le tue famose frasi. Ti promettiamo che il tuo nome e la tua storia andrà avanti e ci impegneremo, ogni giorno con gioia e dedizione, nel lavoro proprio come ci hai insegnato tu. Ciao Mesciu Pippi… sulla fascia anche lassù”.

Alla tua Pippi!

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