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A Leverano, la panchina gigante che guarda l'orizzonte

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“Mi sono innamorato delle panchine giganti delle Langhe”, racconta Salvatore Lecciso, “le ho viste per la prima volta quando il Giardino delle fate era ancora agli albori, ma già la immaginavo lì, rivolta verso Leverano per ammirare il suo skyline, con la Torre Federiciana, il campanile e la ciminiera della fabbrica”. L’occasione è arrivata quest’anno, con il laboratorio di autocostruzione tenuto dall’associazione The Factory – Nuovi orizzonti e i ragazzi di Ci vuole un paese che con pietre di tufo e legno hanno dato forma al disegno dell’architetto Cecilia Maria Cazzato, direttrice dei lavori.

Si è optato per l’orientamento ad ovest dove si scorge un tramonto mozzafiato: “perché per i sognatori la poesia e la magia di un tramonto sono gli ingredienti migliori per continuare a sognare e immaginare nuove avventure”, spiega Salvatore, “vogliamo sederci sulla pachina e ritornare bambini, scrutare il tramonto con lo sguardo sognante, fermarsi a pensare e immaginare il futuro, pieno di idee, nuovi progetti e intuizioni come i visionari”. Come fu per il Giardino delle fate, un terreno bruciato e deserto dove la natura rigogliosa si è ripresa i suoi spazi, grazie alla cura e l’ostinazione di Salvatore e gli altri volontari, che non si arrendono e continuano a piantare alberi e a coltivare utopie.