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Kaos, creatività e ispirazione. Si chiude la quindicesima del''OFF

L'Otranto Film Festival saluta il pubblico con la premiazione delle pellicole in gara. Miglior film “Boomerang” di Shahab Fotouhi

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“Una cronaca originale della crisi di coppia in una Teheran contemporanea che non è stata mostrata così spesso”. È questa la motivazione che accompagna l’assegnazione del premio come miglior film a “Boomerang” di Shahab Fotouhi della 15esima edizione di OFF Otranto Film Festival.

La rassegna diretta da Stefania Rocca si è chiusa domenica 29, dopo sei giorni di proiezioni, masterclass, presentazioni di libri, incontri, talk e performance audio visual, quest’anno ispirata dal tema “Kaos” che “ha guidato ogni aspetto della manifestazione”, spiega l’attrice, “a partire dalla scelta dei film e degli artisti, invitando creatori e partecipanti a indagare le tematiche attuali. Con una selezione di opere cinematografiche di grande impatto, visual live e performance musicali coinvolgenti, il festival ha saputo dimostrare come il caos possa essere una fonte inesauribile di ispirazione e creatività”.


La giuria, composta da produttori, registi e creativi ha premiato “Io e il secco” di Gianluca Santoni per la “Miglior regia” e Francesco Lombardo e Andrea Lattanzi per il “Miglior attore”. Il premio “Miglior attrice” è andato alla giovane Fereshteh Hosseini, per il film “Dwelling among the gods” di Vuk Rsumovic, Miglior sceneggiatura” a “Le successeur” di Xavier Legrand, Dominic Parenteau e Alexandre Postel, “Miglior colonna sonora” a Mina Panagiotis per il film “Boomerang” di Shahab Fotohui. “Gondola” di Veit Helmer, si è aggiudicato il premio per la “Miglior fotografia” assegnato a Goga Devdariani mentre a “Dwelling among the gods” quello per la “Miglior produzione” assegnato a  Mirko Bojovic.

 
La giuria degli studenti del Dams Unisalento ha premiato “Io e il secco” di Gianluca Santoni mentre la giuria popolare, che ha votato liberamente al termine delle proiezioni, ha premiato “L’abbaglio” di Alessandra Cardone, una produzione salentina.

Due le menzioni speciali: una “honorable mention” per “Such a resounding silence” di Emmanuelle Béart e Anastasia Mikova, per aver portato sullo schermo una storia così intima e oscura; a “Gondola” per il sound design, perché nel film immagini e suono scrivono la storia.


“L’Otranto Film Festival si conferma un festival di comunità”, dice Anna Maria Tosto, Presidente Apulia Film Commission, “un contenitore propulsivo di stimoli e riflessioni dopo la leggerezza estiva. Agli spettatori, accorsi numerosi all’evento, è stata offerta la visione di film di qualità altissima, di produzione anche internazionale, che hanno dato voce a istanze sociali e umane, con una particolare attenzione al ruolo della donna in questo momento storico tanto delicato e complesso. A questo si sono aggiunte contaminazioni visive tra cinema e musica che hanno arricchito e diversificato il programma, offrendo nuove letture e punti di vista”.

Soddisfatto dell’edizione anche il sindaco di Otranto Francesco Bruni: “Mi è piaciuta molto questa edizione e ho avuto modo di appurare che in generale i giudizi sono stati positivi. Ringrazio Stefania Rocca perché è una guida sicura che ci permette di raggiungere questo risultato nel modo migliore, ma anche tutto il suo staff, Apulia Film Commission e chi in Comune ha creduto in questa operazione, il Dr. Luca Angelini. Penso che questa sia la direzione giusta. Abbiamo pensato di collocare il Festival in un periodo che sia a inizio o a fine stagione per raggiungere due obiettivi: essere più attraenti per i visitatori e per il binomio che si è creato tra la città e il cinema che può crescere ancora molto”.

 

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